Lo stacco da terra provoca molti benefici, anche alla schiena!


🏃🏻‍♂️ Allenamento


Si tratta di un esercizio cosiddetto “fondamentale” e non per caso.

Purtroppo il più delle volte non viene svolto perché non è di semplice esecuzione e gli istruttori stessi non lo sanno insegnare e/o non si prendono il tempo necessario per guidare una persona verso la sua esecuzione all’interno di un percorso personalizzato.

E addirittura tante volte viene eliminato perché si dice che possa comportare rischi per la schiena! Esattamente il contrario di quello che ci dice l’esperienza quotidiana e anche i risultati di un recente studio.

Ovviamente ogni situazione deve essere valutata, ma in questo studio hanno addirittura voluto verificare se gli stacchi da terra sono in grado di aiutare a ridurre il dolore alla parte media e bassa della schiena.

Nonostante i ricercatori sostengono che siano necessari ulteriori approfondimenti (e quando mai non è così?), alcune prove mostrano comunque che già a partire da 8-16 settimane ci siano dei miglioramenti nella risoluzione del dolore alla bassa schiena.

Nella mia personale esperienza non posso che confermare! E il merito deriva dal fatto che si tratta di un esercizio che, se svolto correttamente, contribuisce al rinforzo dei muscoli lombari, degli erettori spinali e degli addominali.

Per completare l’analisi di questo esercizio, ricordiamo che ha una capacità di stimolazione metabolica e sul tono muscolare come pochi altri sono in grado di fare e questo anche grazie alla profonda stimolazione nervosa e coordinativa che richiede per la sua esecuzione.

Per approfondire:

✅ Allenamento Sequenziale realizza, monitora e valuta esclusivamente percorsi di allenamento personalizzati e in questo modo è possibile ottimizzare la performance psico-fisica individuale e la programmazione degli allenamenti in modo da rispettare i tempi di avanzamento di ciascuno. Ogni persona ha un punto di partenza, obiettivi e esigenze differenti e per questo motivo ha bisogno di un percorso personalizzato

 

Dr. Igor Bonazzi