L'inattività fisica favorisce l'ipertensione


🏃🏻‍♂️ Allenamento


L’ipertensione è un problema enorme ed estremamente diffuso tanto che si stima che entro il 2025 circa il 60% della popolazione sarà ipertesa.
1 infarto su 4 è causato da ipertensione.
Tante persone non sanno nemmeno di soffrirne. Si tratta di una delle prime conseguenze in caso di sovrappeso/obesità ed è tra le cause della sindrome metabolica.

Neanche a dirlo una delle cause principali è l’inattività fisica o sedentarietà!
Fino a qui è tutto chiaro e semplice. Ma il problema si pone quando si tratta di stabilire quale forma di esercizio fisico è più idonea in base alla condizione di ciascuno. 

Questa è l’enorme differenza tra un approccio all’allenamento personalizzato e un approccio approssimativo. 

Quando si parla di “personalizzato" si intende che ci deve esser qualcuno che costantemente controlla, monitora, valuta e aggiorna il tuo percorso. Proprio per questo motivo nessun approccio collettivo e/o svolto esclusivamente online potrà mai soddisfare questi requisiti.

Come sempre ci viene in aiuto la ricerca scientifica. In particolare riportiamo di seguito le conclusioni (semplificate) di uno studio dedicato alla gestione dell’esercizio fisico in soggetti ipertesi:

  • Soggetti con pressione arteriosa di almeno 140/90 mmHg (in questo caso l’esercizio aerobico è il metodo prevalente; ciò include attività come camminare, correre o andare in bicicletta);
    Nelle persone con ipertensione, la riduzione della pressione arteriosa che può essere raggiunta con l’esercizio aerobico è la stessa, o anche leggermente superiore, rispetto all’assunzione di un singolo farmaco antipertensivo specificano Hanssen e colleghi
  • Soggetti con pressione arteriosa di 130-139/85-89 mmHg (in questo caso l'allenamento dinamico contro resistenza è la priorità. Ci si riferisce all’allenamento della forza che coinvolge i principali gruppi muscolari in cui la contrazione muscolare si traduce in movimento, come ad esempio, sollevare pesi, squat e flessioni)
  • Soggetti con pressione arteriosa inferiore a 130/84 mmHg (beneficiano maggiormente dell’allenamento della forza isometrica. Ciò comporta la contrazione statica dei muscoli)

Il monitoraggio professionale dell’allenamento è esattamente ciò che viene regolarmente svolto nei percorsi di Allenamento Sequenziale. La maggior parte delle persone che non ha esperienza di allenamento (o che comunque si allenava in passato con metodologie casuali come quelle dei corsi collettivi o simili), impara molto presto nei primi mesi di Allenamento Sequenziale quanto sia importante “ascoltare” il proprio corpo in modo da essere in grado di dargli sempre lo stimolo di un livello giusto al fine di rendere sempre efficace e al tempo stesso sicuro il proprio allenamento. E questo non può prescindere da un processo costante di monitoraggio, di valutazione e aggiornamento.

Questo studio scientifico conferma l’importanza e la validità di questo approccio, tipico dei percorsi di Allenamento Sequenziale.

Per approfondire: pubmed.gov


✅ Allenamento Sequenziale è un metodo di allenamento professionale che sfrutta la programmazione per fasi (carico e scarico) per ottimizzare le risposte fisiologiche del corpo, i risultati e la gestione generale dei percorsi anche attraverso l’attenzione allo stile di vita individuale

 

Dr. Igor Bonazzi